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L'uomo di vetro è la storia di un piccolo boss pluriomicida, Leonardo Vitale, che confessa i suoi delitti e vuole espiare, ma non viene creduto perché ritenuto pazzo. La confessione è una diabolica strategia dell'inconscio messa in atto da una mente malata, per i suoi detrattori, e non una torbida, raffinata strategia del potere con i suoi collaudati strumenti di esclusione. Tormentato dai sensi di colpa, minacciato dai potenti boss, assediato dai familiari spaventati, costretto a peregrinare da un manicomio all'altro e sottoposto a crudeli terapie come l'elettroshock, Leonardo Vitale poté vivere da pazzo per undici anni, perché il pazzo non ha verità né menzogne e le sue parole non contano niente.